Secondo un nuovo studio, due o tre tazze di caffè al giorno riducono il rischio di malattie cardiovascolari.
Lo studio, pubblicato dall’Europena Journal of Preventive Cardiology lo scorso il 27 settembre 2022, è stato condotto da scienziati guidati da Peter Kistler del Baker Heart and Diabetes Research Institute, a Melbourne, in Australia.
I ricercatori hanno valutato statisticamente le condizioni di salute di 449.563 partecipanti sani di età compresa tra 40 e 69 anni secondo le loro dichiarazioni di consumo di caffè.
Due o tre tazzine di caffè al giorno allungherebbero la vita
Sono stati valutati separatamente gli effetti di caffè normale macinato, decaffeinato e istantaneo.
Il caffè macinato, secondo i dati raccolti e le condizioni di salute dei volontari analizzati, dimostrerebbe un miglior effetto salutare, con una riduzione del 27% del rischio di morte precoce.
Il caffè istantaneo una riduzione probabile del tasso di mortalità del 9%.
Il caffè decaffeinato si guadagnerebbe solo un 6% di riduzione del tasso di mortalità.
“Il nostro lavoro mostra che il caffè è associato a una riduzione nell’incidenza di malattie cardiovascolari e di decessi per altre cause. Questi risultati suggeriscono che un consumo moderato di caffè potrebbe essere positivo per la salute”.
Peter Kistler – ricercatore medico
(fonte: AGI)
Consumo moderato di caffè riduce l’insorgenza di malattie cardiache
In conclusione, lo studio avrebbe dimostrato che chi beve moderatamente caffè ha un rischio inferiore di insorgenza di aritmie, fibrillazione atriale, malattie cardiovascolari in genere.
Il responsabile della ricerca ha dichiarato:
Il caffè contiene più di 100 componenti biologicamente attivi – conclude l’autore – il più noto è la caffeina, ma è probabile che gli effetti benefici osservati siano associati a un un’altra sostanza. Sarà necessario approfondire questi studi, ma il nostro lavoro incoraggia un consumo moderato di caffè
Peter Kistler – ricercatore medico
Non è chiaro quale sia la sostanza meritevole dell’effetto positivo sulla salute cardiaca, anche se si evidenzia un minor effetto positivo del decaffeinato.